Nepal, 26 feb (CHB) - E' sotto una bufera di neve con 15 gradi sottozero che la squadra del Comitato Evk2Cnr ha installato, nei giorni scorsi, la prima stazione di monitoraggio glaciale dell'Himalaya. La stazione, che si trova sul ghiacciaio del Hangri Nup, a 5.700 metri di quota, registra ogni 30 minuti il regime dei venti, la temperatura, l'umidità e l'energia solare in arrivo e riflessa dal ghiacciaio. E' questa la quindicesima stazione della rete SHARE (Stations at High Altitude for Reasearch on Enviroment) e la prima del network di monitoraggio su ghiaccio in Himalaya. Una nuova conferma del ruolo da pioniere che il Comitato EvK2Cnr ricopre da vent'anni nella ricerca scientifica d'alta quota.
Le variazioni delle masse glaciali di Himalaya e Karakorum attraverso studi diretti e rilievi di terreno, infatti, sono quasi sconosciute. Secondo recenti stime la fusione di nevi e ghiaccio ha un'importanza non trascurabile per le portate estive dei grandi fiumi asiatici come il Gange, l'Indo e il Brahmaputra. Proprio per iniziare a colmare questa lacuna, nell'ambito del progetto Share si è decisa l'installazione della prima stazione sopraglaciale himalayana che per i prossimi anni raccoglierà informazioni e dati indispensabili alla quantificazione del bilancio energetico e di massa glaciale. a stazione installata direttamente sulla superficie glaciale, rileva con continuità la temperatura dell'aria, l'umidità, la direzione e la velocità del vento, la pressione atmosferica, la radiazione solare incidente e riflessa, la radiazione atmosferica e la radiazione emessa dalla superficie glaciale. I dati registrati, inviati regolarmente in Italia, permetteranno ai ricercatori EvK2Cnr di valutare e quantificare l'energia assorbita dal ghiacciaio e definire la conseguente fusione nivoglaciale.
La stazione SHARE Changri Nup è l'ultimo tassello della rete Share allestita dal Comitato Evk2Cnr in collaborazione con il CNR e Università di Milano. Le stazioni Share fanno parte dei più importanti progetti internazionali sul clima, condotti da Unep, Wmo, Nasa e Iucn. Share è oggi il punto di riferimento mondiale per il monitoraggio climatico d'alta quota con le 15 stazioni installate sulle montagne più alte del mondo, dall'Asia all'Africa. Anche Paolo Bonasoni, dell'Isac -Cnr e responsabile del progetto Share commenta quest' ultima installazione: "La riduzione della massa glaciale trovata dai nostri ricercatori sul Changri Nup conferma l'importanza degli studi eseguiti nell'ambito del progetto Share, e dell'Atmospheric Brown Clouds Project di UNEP, per meglio comprendere e quantificare la portata dei fenomeni che favoriscono la fusione dei ghiacciai Himalayani". (chartabianca, 18:12)