Roma 4 mar 2010 (CHB) - "Una sentenza meritata. Quindici anni di commissariamento della regione non sono serviti a null'altro che a sprecare circa 3 miliardi di euro per avere, ad oggi, impianti di trattamento inadeguati, centinaia di siti da bonificare in tutta la regione, emergenze sanitarie da affrontare e multe salate da pagare". Questa la dichiarazione di Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente sulla sentenza della Corte europea che ha condannato l'Italia per non aver messo in campo soluzioni integrate e funzionali per la gestione dei rifiuti in Campania e aver, in questo modo, messo a rischio la salute dei cittadini.
"Eppure - ha continuato Ciafani - proprio in Campania ci sono 150 comuni che hanno saputo affrontare la questione rifiuti in modo efficace e utile. 150 comuni che hanno attivato la raccolta differenziata e raggiunto gli obiettivi previsti dalla legge. Salerno, in particolare, si è distinta per efficacia e concretezza nell'aver attivato, unico capoluogo della regione, la raccolta porta a porta in tutta la città".
"Il problema dei rifiuti in Campania, che sta costando il blocco di 500 milioni di euro destinati alla regione dall'Ue, non era quindi irrisolvibile - ha sottolineato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo -. Al contrario, la replica delle buone pratiche portate avanti in solitudine da questi Comuni virtuosi avrebbero potuto rappresentare la soluzione più concreta e positiva, mentre proprio questi, sono stati penalizzati dall'assenza degli impianti di compostaggio in loco". (chartabianca 12:47)