Il quadro che emerge è davvero allarmante, soprattutto per le famiglie più colpite, che sono: a) le famiglie composte da anziani pensionati, che scontano la progressiva perdita di valore delle loro pensioni; b) quelle con componenti che hanno perso il posto di lavoro; c) quelle colpite da sfratto; d) quelle che hanno al loro interno un invalido o un ammalato grave o un non autosufficiente.
Senza interventi integrativi, molte famiglie non sono in grado di regolarizzare badanti pagando salario minimo e contributi. Quelle che vivono poi nelle regioni dove non esiste di fatto nessuna rete di servizi socio-sanitari territoriali sono del tutto abbandonate a loro stesse. Le sofferenze aumentano anche perché le tariffe nel loro complesso sono aumentate come è aumentato il costo della vita.
Il Cnel ha rilevato inoltre una seria contrazione dei consumi essenziali. L'aumento delle spese per vivere e sopravvivere e la diminuzione sensibile del reddito disponibile obbliga a ricorrere al sovraindebitamento, che è tale anche quando si è in grado di affrontare le emergenze senza dover ricorrere a prestiti. La convinzione, quindi, che ne ricaviamo a conclusione del nostro lavoro di indagine è che la crisi non solo non è superata , ma che anzi proprio in questi mesi i suoi effetti colpiscono più duramente la maggioranza delle famiglie italiane. Una tendenza questa destinata a durare. E' ormai lampante - è scritto in una nota - che le emergenze non si combattono con le buone intenzioni, occorrono terapie d'urto. Terapie che, però, per essere efficaci, richiedono un impegno massiccio di risorse, che vanno destinate alle famiglie con il duplice obiettivo di alleviare condizioni di vita che stanno diventando insopportabili e di dare una spinta alla ripresa dei consumi". (chartabianca 13:55)