- Da Marina a Stampace e Castello, fino al Poetto e Sant’Elia, dal centro alla periferia: sono oltre venti i ristoranti cittadini riuniti da Confcommercio Cagliari per incentivare i consumi dei vini sardi senza rischiare di far superare ai propri clienti i limiti fissati dall’alcol test. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), s’intitola “Vino al bicchiere salva-patente” e per tutti gli esercizi che aderiscono è prevista la vendita di vini al calice a un prezzo fisso che va dai 3 ai 6 euro, a seconda della qualità del vino scelto.
“Il progetto nasce dal fatto che dentro ogni bicchiere di vino c’è il lavoro di anni – commenta Giancarlo Deidda, presidente di Confcommercio Cagliari – e la crisi economica ci obbliga ancor di più a valorizzare la produzione locale con l’obiettivo di fare di Cagliari una vera città enogastronomica. Ma nello stesso tempo dobbiamo anche salvaguardare le patenti di chi, dopo una serata trascorsa a mangiar fuori, si ritrova costretto a guidare per tornare a casa. Certo – prosegue - chi vorrà alzare troppo il gomito lo farà ugualmente ma in questo modo avrà uno strumento in più per non superare i limiti stabiliti dall’alcol test”. L’iniziativa è rivolta sia ai consumatori locali che ai tanti turisti che si muovono con le auto a noleggio.
La rete di esercizi pubblici messa in piedi da Confcommercio Cagliari è ben ramificata e al momento comprende ristoranti e pub di piazza Yenne, via Sardegna, via Dei Genovesi, Corso Vittorio Emanuele, viale Regina Margherita, via della Pineta, via Dante, via Palomba, via Paoli, viale Trento, via Cavour, via Campidano, piazzetta Savoia, Poetto, Borgo Sant’Elia e viale Elmas. L’elenco con gli aggiornamenti di tutti i ristoranti che aderiscono all’iniziativa è in pubblicazione sul sito dell’associazione (www.confcommerciocagliari.it).
Le adesioni all’iniziativa sono in costante aumento e per questo motivo Confcommercio Cagliari ha in programma di estenderla anche al Sulcis Iglesiente. “Stiamo lavorando sulla nascita di una rete di ristoranti che propongono piatti unici a costi accessibili – anticipa Deidda – con l’obiettivo di conservare le nostre tradizioni, offrire la qualità ai consumatori, sostenere il mondo della pesca e garantire un margine operativo equo alle aziende della ristorazione che oggi son costrette a fare i conti con un abusivismo galoppante”.