- La pantera nera sarda, se davvero si aggira tra i boschi di Goceano e Monte Acuto, per ora non ha lasciato alcuna traccia certa della sua presenza: orme, materiale biologico e tipologia di predazione in alcuni allevamenti della zona non sono riconducibili al felino.
LA CONFERMA. La conferma arriva al notiziario Chartabianca direttamente dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna: “Gli esami sin qui condotti – spiega a Chartabianca Antonio Pintore, dell’Osservatorio Fauna selvatica dell'Izs – non portano a concludere che si tratti della pantera di cui si parla. Le analisi genetiche riconducono a dei canidi, così come alcune aggressioni nei confronti di ovini, per tipologia e ferite riportate nelle vittime. Detto questo, non possiamo ancora escludere la presenza della pantera: noi ci limitiamo a dare conto dei risultati sul materiale analizzato nei nostri laboratori e dei diversi riscontri sul campo da due mesi a questa parte”.
GUARDIA ALTA. Pantera o non pantera, l’attenzione resta dunque alta: “Le segnalazioni che non cessano di arrivare – sottolinea a Chartabianca il direttore generale dell’Izs, Antonello Usai – suggeriscono che si deve continuare a vigilare e lo Zooprofilattico continuerà ad esercitare il suo ruolo per giungere alla soluzione del caso”.
PAURA. Due giorni fa, come ha scritto ieri Chartabianca, sull’emergenza pantera si è tenuto anche un vertice straordinario interistituzionale al quale hanno preso parte i sindaci di Bultei, Benetutti, Bono, Nughedu San Nicolò e Pattada, le compagnie barracellari della zona, la Asl di Sassari, il Corpo forestale e lo Zooprofilattico per fare il punto sugli avvistamenti (sempre più numerosi) e discutere delle strategie da adottare subito. La paura cresce di giorno in giorno, e i sindaci, sempre più preoccupati, chiedono di intervenire presto perché la loro gente non va più in campagna per timore di imbattersi nel felino.