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Venerdì 19 aprile 2024 - 06:48

LATTE BOVINO, PROTESTA COLDIRETTI CONTRO LACTALIS: ALLEVATORI STROZZATI PER 5 CENT/L

(CHB) - Lodi, 07 nov 2015 - La vita o la morte di molte stalle sopravvissute fino ad ora in Italia dipende da almeno 5 centesimi per litro di latte che si ricavano dalla differenza tra i costi medi di produzione pari a 38-41 centesimi e i compensi riconosciuti scesi a 34 centesimi al litro. E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti “L’attacco al latte italiano, fatti e misfatti”, presentato oggi a Lodi in occasione della protesta migliaia di allevatori con trattori e mucche al seguito davanti allo stabilimento della multinazionale francese Lactalis che ha comprato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli ed è il primo gruppo del settore in Italia.
Coldiretti sottolinea che il latte italiano viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono spacciate come Made in Italy” per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura. Alcuni manifestanti gridano un antico proverbio bergamasco “A la (v)àca a 's móns ol làcc, mia 'l sànch!”, “alla vacca si munge il latte, non il sangue” mentre altri innalzano cartelli con le scritte “Made in Italy ostaggio di una multinazionale straniera”, “Avete preso i nostri marchi non vi daremo le nostre mucche”. Al presidio è presente il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

ADEGUAMENTO DEI COMPENSI. Gli allevatori chiedono un adeguamento dei compensi in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 che - sottolinea la Coldiretti - impone che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori debba commisurarsi ai costi medi di produzione che variano da 38 a 41 centesimi al litro. In altre parole - spiega la Coldiretti - gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette.
Lo studio sui costi di produzione del latte bovino elaborato in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 - continua la Coldiretti - evidenzia che nel giugno 2015 in Lombardia i costi medi di produzione del latte oscillano da un minimo di 38 centesimi al litro per aziende grandissime di oltre 200 capi di pianura, a prevalente manodopera salariata, con destinazione a formaggi Dop, fino ad un massimo di 60 centesimi al litro per aziende piccole di 20-50 capi di montagna/collina, a prevalente manodopera familiare, con destinazione del latte a formaggi Dop.
“Siamo dunque di fronte ad una palese violazione delle norme poiché si tratta di un valore inferiore in media di almeno 5 centesimi rispetto ai costi di produzione e che, non coprendo neanche le spese variabili per l’alimentazione, il lavoro e l’energia, spinge all’abbandono delle campagne italiane con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti che giungono sulle tavole”, commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “occorre intervenire per ripristinare le regole di trasparenza sul mercato di fronte ad un vero e proprio attentato alla sovranità nazionale che non sarebbe certo tollerato in altri Paesi dell’Unione Europea come la Francia”. (CHARTABIANCA) red agricoltura