Giovedì 18 settembre 2025 - 11:29

FONDO SOCIALE: SARDEGNA, MICROCREDITO E ALTRI STRUMENTI: I RISULTATI

FSE SARDEGna e microcredito
(CHB) - Cagliari, 18 nov 2016 - Nel 2007/2013 la Regione Sardegna ha costituito quattro Fondi di ingegneria finanziaria a valere sul Po Fse: il Microcredito, i progetti integrati di Sviluppo Locale (Pisl) e i Progetti operativi per l'imprenditorialità comunale (Poic); il Fondo di finanza inclusiva e il fondo per lo Sviluppo del sistema cooperativistico. Avviati nel precedente ciclo di programmazione 2007-2013, gli strumenti di ingegneria finanziaria attivi sull’isola hanno una dotazione complessiva di circa 121 milioni di euro, grazie alla quale sono state ammesse a finanziamento oltre 4.400 istanze per un importo pari a 94,6 milioni. Sono i numeri principali presentati oggi a Cagliari durante l’ultima seconda giornata del convegno “Gli strumenti finanziari e il Fondo Sociale Europeo” organizzato dalla Regione Sardegna e dalla Sfirs nella sale dell’Ex Manifattura Tabacchi. Nella sessione mattutina a presentare i risultati raggiunti da questi strumenti sono stati Luca Galassi (direttore del Servizio di Supporto all’Autorità di gestione FSE) e Gianluca Cadeddu (direttore del Centro regionale di programmazione). Dopo l’approfondimento di ieri sul Fondo Social Impact Investing, oggi i lavori coordinati da Stefania Pinna, giornalista di Sky Tg 24, sono stati dedicati agli altri strumenti finanziari che la Regione ha messo in campo, primo tra tutti il microcredito.

MICROCREDITO. Il più conosciuto e consolidato è il Fondo Microcredito Fse che, secondo i dati aggiornati al quarto bimestre 2016, dalla sua istituzione ha erogato finanziamenti per oltre 83,8 milioni di cui hanno beneficiato circa 3.500 destinatari, per l’avvio di iniziative di auto imprenditorialità.
Consiste nell’erogazione di prestiti fino a 25mila euro (microcrediti) a tasso di interesse nullo, destinati a soggetti con difficoltà di accesso al credito, per avvio d'impresa o di nuovo investimento (anche con avvisi dedicati come ad esempio quello rivolto ai lavoratori espulsi dal settore tessile). Tra le imprese finanziate il 49% è costituito da imprese femminili e il 56% delle imprese finanziate sono start up. Per quanto riguarda i settori: il 34% sono imprese del commercio, il 20% alloggio e ristorazione, il 13% attività manifatturiere.

PISL-POIC. Con i Fondi Pisl-Poic sono stati erogati finanziamenti per oltre 23,9 milioni di cui hanno beneficiato oltre 700 destinatari. Consistono nell’erogazione di prestiti (microcrediti fino a € 25.000), mutui e incentivi rimborsabili a tasso di interesse nullo e sono destinati a soggetti non bancabili o nuovi imprenditori, cooperative sociali che vogliano avviare investimenti nei Comuni interessati.

FINANZA INCLUSIVA. Il Fondo di finanza inclusiva ha concesso garanzie pari 5 milioni di euro per 19 istanze ammissibili. Il fondo funziona attraverso il rilascio di controgaranzie e di garanzie dirette per accedere alle anticipazioni ed è destinato a soggetti con difficoltà di accesso al credito, beneficiari di contributi o finanziamenti pubblici per la cui erogazione è richiesta da parte della Pubblica amministrazione una polizza fideiussoria o fideiussione bancaria. Finora le imprese beneficiarie si sono concentrate per l’84% nella Provincia di Cagliari, per l’11% in quella di Sassari e per il 5% nel Sulcis.

SVILUPPO SISTEMA COOPERATIVISTICO. Il fondo per lo Sviluppo del sistema cooperativistico ha erogato finanziamenti per oltre 3,3 milioni, di cui hanno beneficiato 42 destinatari. Il finanziamento viene erogato sotto forma del prestito partecipativo per cooperative già esistenti. Finora il 21% delle imprese finanziate si occupa di sanità e assistenza sociale, il 21% di commercio, il 14% attività professionali tecniche e scientifiche e il 12% rispettivamente di attività manifatturiere e alloggio e ristorazione.

CADEDDU (CRP): CONTROLLI UE PIÙ SOSTENIBILI. Sul totale dei 121 milioni di euro di dotazione iniziale, il totale dell’ammontare erogato alle imprese in questi anni è stato di quasi dieci milioni in più: è la rotatività l’elemento caratterizzante e fondamentale dei fondi di ingegneria finanziaria messi in campo dalla Regione Sardegna, capofila in Italia nell’utilizzo di questi strumenti. "Quella messa in campo con la scorsa programmazione, tra Fse e Fesr, è una massa importante di risorse che ammonta in totale a circa mezzo miliardo di euro", spiega Gianluca Cadeddu, direttore del Crp (Centro regionale di Programmazione), "si tratta di un paradigma diverso nell’intervento pubblico in economia, un intervento intelligente che ha una sostenibilità economica e, nel caso del Social Impact Investing anche l’impatto sociale e l’effetto pedagogico per le imprese".
Per quanto riguarda la vigilanza e i controlli sulle attività delle iniziative finanziate, Cadeddu è critico sui parametri imposti dalla Commissione europea: "Mi piacerebbe che la Commissione si comportasse con le Regioni come si comporta con s stessa", evidenzia il responsabile del Crp, "mi piacerebbe per esempio sapere che controlli fa sulla Banca europea degli Investimenti, se alle nostre piccole imprese finanziate chiede una mole di documentazione enorme e spesso inutile: quello che si deve controllare è il risultato finale, se l’impresa è stata costituita e se opera effettivamente secondo i progetti presentati. Servono criteri di sostenibilità anche per quanto riguarda i controlli, stiamo ragionando con la Commissione per modificare questi parametri".
"Lo strumento del revolving è la peculiarità di questi strumenti", ribadisce Eugenio Annicchiarico (Autorità di gestione del Fse), "si abbandona la logica del fondo perduto prevedendo una restituzione, a tassi quasi pari allo zero o comunque fortemente agevolati e tempi lunghi di pagamenti, proprio per favorire lo sviluppo imprenditoriale. L’impegno che le imprese prendono nella gran parte dei casi - prosegue - viene mantenuto e così permette di avere a disposizione sempre nuove liquidità per altre iniziative, le risorse stanno cominciando a girare tanto che i finanziamenti erogati aumentano".

MICROCREDITO, SFIRS: 3.647 FINANZIAMENTI GIA’ EROGATI. Partito nel 2010 e ancora adesso in corso di sperimentazione, su 11.300 domande ricevute e istruite sul microcredito, sono state esitate positivamente 4.000 di cui 3.647 sono già state erogate ai destinatari finali. Lo anticipa al notiziario Chartabianca Gabor Pinna, direttore della Sfirs, la società in house della Regione, che nel ruolo di project manager sul microcredito ha seguito direttamente lo storico fin dalla sua attivazione.
Circa il 70% delle domande pervenute è stato rifiutato: “A oggi l’erogato ammonta al 31 % del totale delle domande - osserva Pinna - quindi oltre i due terzi delle istanze non sono stati istruiti positivamente. La valutazione sui singoli progetti operata dalla Sfirs prescinde da finalità filantropiche ma è orientata verso l’idea di un progetto economico che abbia la capacità di rimanere sul mercato almeno per 5 anni e di muoversi con le proprie gambe. Tra gli aspetti più carenti che si riscontrano c’è lo sviluppo del business plan - spiega il direttore della Sfirs - però il fatto che i bandi si siano ripetuti, ha fornito la possibilità di ripresentare le domande esitate non positivamente e di vedere accettata l’istanza in una fase successiva. Il microcredito - sottolinea Pinna - ha dato un contributo fondamentale al superamento della logica del fondo perduto e alla responsabilizzazione dei soggetti destinatari, aprendo la strada a molti altri strumenti che la Regione ha sperimentato e sta sperimentando. Lo strumento del Microcredito ha dato fiducia a una categoria di soggetti svantaggiati e come tali esclusi dal mercato ordinario del credito, ottenendo risultati incoraggianti: 38% di restituzioni sulla dotazione complessiva ad ottobre 2016.

I RISULTATI NELLE PROVINCE. Sul totale delle 11.295 istanze presentate, la maggior parte (3.906) arrivano dalla Provincia di Cagliari, 1.723 da quella di Sassari, 1.591 da Nuoro, 1.075 Oristano, 990 dall’Ogliastra, 851 dalla Gallura, 635 dal Sulcis e 524 dal Medio Campidano. Sul fronte dei risultati ottenuti il tasso di successo territoriale delle istanze andate a buon fine vede al primo posto l’Ogliastra con il 39%, il 35% per Nuoro, seguono il Sulcis (33%), Sassari (31%), Cagliari e Oristano (29%), Medio Campidano (28%) e Gallura (26%). "In questo momento storico di estrema difficoltà nell’accesso al credito si determina uno sbarramento il cui effetto principale è l’esclusione, che determina una “cittadinanza dimezzata”", ha evidenziato il dg della Sfirs, "il microcredito consente di riportare in un orizzonte interno alla finanza anche i soggetti non bancabili o che non hanno possibilità di ottenere garanzia, basta che abbiano un’idea buona". (CHARTABIANCA)