Roma, 5 feb 2010 (CHB) - Geografia, scienza di luoghi e connessioni. Tuttavia, la materia che studia, interpreta, descrive e rappresenta la Terra nei suoi aspetti fisici e antropici, oggi sembra poter essere sostituita da un moderno GPS. Non una gara sulla conoscenza delle capitali del mondo, ma un sapere dal forte valore interdisciplinare che ha il merito di avvicinare i ragazzi allo studio di confessioni e culture diverse, di far comprendere i fenomeni legati alla globalizzazione e all'immigrazione, oltre che di essere un deterrente contro la diffusione dell'intolleranza. Fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro. Eppure, da quanto emerge dalla riforma che riordina l'istruzione secondaria superiore la geografia risulta una materia fortemente penalizzata.
Perciò, per sostenere l'appello in favore dell'insegnamento della geografia lanciato dall'AIIG (Associazione Italiana Insegnanti Geografia) e dalla Società Geografica italiana e fare il punto della situazione, il CTS (Centro Turistico Studentesco e Giovanile) sta realizzando un instant poll. La domanda a cui rispondere è: la geografia è da buttare? Per partecipare basta inviare una mail a win@cts.it scrivendo nell'oggetto "geografia sì" o "geografia no", indicando nel testo della mail nome e cognome, età e indirizzo completo. (chartabianca,