«Il vero made in Italy agroalimentare nasce nelle nostre campagne e deve diventare sempre più un valore aggiunto per lo sviluppo delle imprese agricole in tutto il territorio», ha detto il presidente Provinciale Cualbu, che ha poi aggiunto: «Non a caso produzioni orticole di pregio sono ormai tipiche di questi territori, come formaggi, ortive in pieno campo, carne, pesce da acquacoltura, ma anche olio, vino, prodotti da florovivaismo stanno alla base del progetto Coldiretti per la costruzione di filiere tutte agricole e tutte italiane, come nel caso dell'Agrimercato di Sassari, vero fiore all'occhiello e punto di riferimento per le aziende della provincia».
«La filiera agricola - ha precisato ancora Cualbu - è un nuovo modello di sviluppo economico con cui il mondo agricolo risponde ai bisogni di sicurezza alimentare delle persone, fondato su processi di trasparenza, di lealtà e di coerenza. Non ha solo la funzione di recuperare reddito agli agricoltori, ma, valorizzando l'economia locale, porta beneficio all'intera collettività e al territorio». Non dobbiamo partire dall'idea che gli altri o l'estero, producono meno qualità di noi, ma dobbiamo giocare il tutto per tutto sulla qualità del nostro prodotto. È quanto emerso dal dibattito in assemblea: è inevitabile che si importino prodotti stranieri perché attualmente non siamo in grado di soddisfare tutta la domanda, ma occorre allora avere due filiere ben distinte. Entrambe che garantiscano sicurezza alimentare su cui non si può transigere: una gestita dal mondo agricolo, che offre solo prodotto raccolto, lavorato e trasformato interamente in Italia, ben identificabile, e l'altra con tutto il resto.
Allo stesso modo occorre guardare con la massima cura al mondo della cooperazione: «Coldiretti, attraverso la neonata rete Unci - ha ricordato Pietro Greco, direttore provinciale - ha in mente di rappresentare la cooperazione del nord Sardegna per fa crescere le imprese e abbraccia appieno l'idea di dar vita ad una filiera tutta italiana firmata dagli stessi agricoltori, che renda visibile e riconoscibile l'"italianità" nei confronti del consumatore e distingua l'intero prodotto agricolo "autenticamente" Made in Italy».
«In questo quadro le cooperative agricole del nord Sardegna rappresentano i soggetti fondamentali per la costruzione della filiera agricola tutta italiana, con particolare riguardo all'aggregazione dell'offerta, alla trasformazione del prodotto italiano ed alla valorizzazione delle imprese agricole. Lo stesso concetto di socio-coimprenditore si sposa perfettamente con quello di coltivatore diretto perché entrambi finalizzati ad una attività socialmente rilevante per riconquistare valore per la produzione. Il coltivatore non solo produce ma commercializza e matura una coscienza imprenditoriale. Una collaborazione importante, quella realizzata tra l'Unci e la Coldiretti, basata sulla condivisione di obiettivi per una vera ed autentica cooperazione agroalimentare». (chartabianca 11:25)