This site uses cookies.
Cookies are essential to get the best from our websites , in fact almost all use them.
Cookies store user preferences and other information that helps us improve our website.

If you want to learn more or opt out of all or some cookies check the Cookies Policy .

Click on accept to continue browsing, clicking on any item below nonetheless consent to the use of cookies.
Sabato 19 aprile 2025 - 21:32

COLDIRETTI SASSARI FA IL PUNTO: "QUESTE LE NOSTRE STRATEGIE"

Sassari, 2 mag 2010 (CHB) - «Un bilancio sano e proiettato verso il futuro». Questo in sintesi il risultato dell'assemblea di approvazione del consuntivo al 31/12/2009 di Coldiretti Sassari che si è tenuta giovedì 29 aprile presso la sala Conferenze di Promocamera alla presenza dei presidenti di sezione della provincia. Alla presenza del presidente provinciale Battista Cualbu e del direttore Pietro Greco, oltre all'attività istituzionale l'assemblea dei presidenti ha colto l'occasione per approfondire le scelte politico-strategiche di Coldiretti in maniera particolare a proposito della filiera agricola italiana e firmata dagli agricoltori.

«Il vero made in Italy agroalimentare nasce nelle nostre campagne e deve diventare sempre più un valore aggiunto per lo sviluppo delle imprese agricole in tutto il territorio», ha detto il presidente Provinciale Cualbu, che ha poi aggiunto: «Non a caso produzioni orticole di pregio sono ormai tipiche di questi territori, come formaggi, ortive in pieno campo, carne, pesce da acquacoltura, ma anche olio, vino, prodotti da florovivaismo stanno alla base del progetto Coldiretti per la costruzione di filiere tutte agricole e tutte italiane, come nel caso dell'Agrimercato di Sassari, vero fiore all'occhiello e punto di riferimento per le aziende della provincia».

«La filiera agricola - ha precisato ancora Cualbu - è un nuovo modello di sviluppo economico con cui il mondo agricolo risponde ai bisogni di sicurezza alimentare delle persone, fondato su processi di trasparenza, di lealtà e di coerenza. Non ha solo la funzione di recuperare reddito agli agricoltori, ma, valorizzando l'economia locale, porta beneficio all'intera collettività e al territorio». Non dobbiamo partire dall'idea che gli altri o l'estero, producono meno qualità di noi, ma dobbiamo giocare il tutto per tutto sulla qualità del nostro prodotto. È quanto emerso dal dibattito in assemblea: è inevitabile che si importino prodotti stranieri perché attualmente non siamo in grado di soddisfare tutta la domanda, ma occorre allora avere due filiere ben distinte. Entrambe che garantiscano sicurezza alimentare su cui non si può transigere: una gestita dal mondo agricolo, che offre solo prodotto raccolto, lavorato e trasformato interamente in Italia, ben identificabile, e l'altra con tutto il resto.

Allo stesso modo occorre guardare con la massima cura al mondo della cooperazione: «Coldiretti, attraverso la neonata rete Unci - ha ricordato Pietro Greco, direttore provinciale - ha in mente di rappresentare la cooperazione del nord Sardegna per fa crescere le imprese e abbraccia appieno l'idea di dar vita ad una filiera tutta italiana firmata dagli stessi agricoltori, che renda visibile e riconoscibile l'"italianità" nei confronti del consumatore e distingua l'intero prodotto agricolo "autenticamente" Made in Italy».
«In questo quadro le cooperative agricole del nord Sardegna rappresentano i soggetti fondamentali per la costruzione della filiera agricola tutta italiana, con particolare riguardo all'aggregazione dell'offerta, alla trasformazione del prodotto italiano ed alla valorizzazione delle imprese agricole. Lo stesso concetto di socio-coimprenditore si sposa perfettamente con quello di coltivatore diretto perché entrambi finalizzati ad una attività socialmente rilevante per riconquistare valore per la produzione. Il coltivatore non solo produce ma commercializza e matura una coscienza imprenditoriale. Una collaborazione importante, quella realizzata tra l'Unci e la Coldiretti, basata sulla condivisione di obiettivi per una vera ed autentica cooperazione agroalimentare». (chartabianca 11:25)