La scelta di vietare la coltivazione di Ogm in Italia è coerente con la stragrande maggioranza dei cittadini che - sottolinea la Coldiretti - è contraria al biotech nei campi e nel piatti. Quasi tre italiani su quattro (72 per cento), in base all'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione, ritengono, infatti, che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati (Ogm) siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Una scelta in linea - continua la Coldiretti - con le crescenti perplessità sugli ogm in Europa dove, dopo il divieto posto anche in Germania, si sono ridotti a soli sei, su ventisette, i Paesi che coltivano organismi geneticamente modificati con peraltro un drastico crollo del 12 per cento delle semine nel 2009 che ha coinvolto tutti i paesi interessati (Spagna, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia), tranne la Polonia che ha mantenuto la stessa superficie coltivata, mentre solo per il Portogallo è aumentata, secondo una analisi della Coldiretti sul rapporto annuale 2009 dell'"International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications" (ISAAA).
Il drastico crollo nei terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa nel 2009 conferma che nel coltivare prodotti transgenici, oltre ai rischi per la salute e per l'ambiente, non c'è neanche convenienza economica. Secondo i dati - precisa la Coldiretti - la coltivazione ogm in Europa riguarda solo il mais, la cui la superficie coltivata nel 2009 si è drasticamente ridotta da 107.719 ettari a 94.750 ettari, pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa.
La stessa Commissione Europea con una svolta storica ha preso atto della forte opposizione dei cittadini europei e ha dato finalmente la possibilità agli Stati membri di decidere liberamente se coltivarli o meno, secondo quanto contenuto nella proposta presentata a Bruxelles dal commissario alla Salute John Dalli che ha fatto proprie le indicazioni del presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso per una modifica dell'assetto normativo vigente in materia di coltivazione degli organismi geneticamente modificati, rispondente al principio di sussidiarietà nella logica di consentire a ciascun Paese membro la decisione in merito alla loro coltivazione.(chartabianca 12:50)