Cagliari, 29 set 2010 (CHB) - "Abbiamo pazientato questo periodo senza scendere in piazza, in attesa che il dialogo politico- istituzionale producesse effetti concreti per il mondo agropastorale. Ma l'ennesimo incontro, rivelatosi un flop, ci impone un decisivo cambio di rotta.
Siamo pronti a far sentire con forza la nostra voce. Concerteremo con le organizzazioni amiche quali azioni sindacali mettere in atto. Sul piatto, non ci sono solo i problemi agricoli, ma anche le pesanti ripercussioni sociali, che devono investire tutto il mondo politico nazionale.
Ci sentiamo presi in giro - sottolinea con amarezza il presidente di Confagricoltura Sardegna Gigi Picciau - la rottura da parte della Regione del tavolo tecnico delle trattative con il Ministero, dimostra che le ragioni del comparto agricolo sardo, espresse questa mattina a Roma dall'assessore all'Agricoltura Andrea Prato, sono più forti della volontà del Governo di trovare soluzioni.
Chiediamo al presidente Ugo Cappellacci di sollecitare un confronto con le massime cariche dello Stato, Berlusconi e Tremonti, in modo che diano la sveglia ai ministri e ai ministeri e a quanti sino ad oggi, sono rimasti sonnolenti. Quando si è trattato di parlare di quote e di latte vaccino per il nord Italia, il Gorerno ha dato il suo sostegno - sottolinea Picciau - oggi che chiediamo maggiore attenzione per il latte ovino, ci rispondono che non ci sono risorse.
Questa mattina ci hanno invitati a riproporre lo stato di crisi per il comparto ovicaprino. Si tratta solo di un cavillo brocratico inutile, anche se facilmente superabile- conclude il presidente di Confagricoltura Sardegna-, la crisi riguarda tutto il sistema agricolo sardo, come già denunciato nei mesi scorsi".
(chartabianca 16:31)
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