- "In questi 100 giorni non abbiamo ancora visto proposte per un piano organico di sviluppo industriale dell’isola, per un recupero e rilancio dell’agroindustria, per interventi di potenziamento dei notevoli handicap infrastrutturali con cui l’isola fa quotidianamente i conti, e per il riconoscimento, in sede europea, dell’insularità". E' il commento di Oriana Putzolu, segretario regionale della Cisl, al bilancio tracciato oggi a Villa Devoto dal governatore, Francesco Pigliaru sui primi cento giorni della Giunta regionale.
"Nulla di nuovo sotto il sole - prosegue - se non la più che opportuna voglia di trasparenza del presidente Pigliaru che ha voluto rendincontare pubblicamente i suoi primi 100 giorni di governo. Dalla conferenza stampa di oggi la Cisl si attendeva fatti più concreti (settori intervento, risorse a disposizione, cronoprogramma) per far rientrare al lavoro una parte, anche piccola, dei 147 mila lavoratori che a vario titolo beneficiano degli ammortizzatori sociali. Invece niente su questo fronte. Il sindacato chiede alla Giunta non solamente politiche passive sul lavoro, ma soprattutto attive, che non si vedono o sono indicate come possibili e futuribili: cantieri da aprire, programmi da attuare, finanziamenti ancora da incassare. La situazione politica nazionale e internazionale è tale – aggiunge Putzolu - che la Regione più che sulle promesse governative dovrebbe fare affidamento sulla propria capacità di attrarre investimenti, di recuperare risorse, di migliorare la spesa pubblica, di costringere lo Stato a mantenere in Sardegna uffici e posizioni strategiche – Inps, tribunali, forze dell’ordine, scuola,etc – per evitare soprattutto la morte definitiva dei piccoli centri".
Secondo Putzolu "governare in questa situazione non è facile, ma diventa obbiettivamente
difficile quando la Giunta – almeno questa è l’impressione - mostra di
perseguire un disegno proprio che sembra non tener conto delle emergenze e
soprattutto di una economia regionale che, prima di essere cambiata alla radice,
richiede interventi per garantire la sopravvivenza dei lavoratori. Sopravvivere,
per i sindacati, non è sinonimo solo di cassa integrazione, ma di nuove,
ripetute, rinnovate opportunità di lavoro, per giovani e meno
giovani".