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Mercoledì 08 gennaio 2025 - 09:06

TRASPORTI, CONFINDUSTRIA: NO A SOPPRESSIONE SCALO ARBATAX, SCELTA DA RIVEDERE

(CHB) - Tortolì, 01 ago 2014 - "La soppressione dello scalo di Arbatax dalla linea invernale Genova-Olbia è un brutto segnale per l’Ogliastra che ancora una volta viene penalizzata dalle scelte politiche dello Stato e della Regione. Scelte calate dall’alto che continuano a marginalizzare sempre gli stessi territori, quelli deboli e con servizi pubblici già ristretti. Per questo chiediamo alla Regione e alla Tirrenia di rivedere la decisione presa, anche in considerazione dell’importanza sociale che questa linea riveste per l’Ogliastra". Lo chiede il presidente di Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli.
"Se la riduzione da giornaliero a trisettimanale della linea invernale Civitavecchia-Cagliari rappresenta un depotenziamento dell’offerta, non dimentichiamoci che la linea Civitavecchia-Arbatax è già oggi limitata a due giorni a settimana anche nei mesi estivi. I tagli decisi con il nuovo accordo Tirrenia-Regione depotenziano dunque rotte già deboli e già oggi poco sviluppate. A fronte di benefici che ricadranno su tutta l’isola (riduzione delle tariffe e altre agevolazioni ai sardi non residenti), i tagli andranno soprattutto a svantaggio del porto di Arbatax e delle imprese e dei cittadini ogliastrini. Più che una razionalizzazione, l’eliminazione di Arbatax dalla linee Genova-Olbia è di fatto un taglio, la soppressione di un servizio che colpisce direttamente gli scambi commerciali ogliastrini e il suo tessuto produttivo ed economico già debole".
Secondo Bornioli questo accade "nel quadro di un progressivo arretramento dello Stato e della Regione dal territorio: la marginalizzazione del porto si affianca infatti alla messa in discussione del Trenino verde e a una politica di ridimensionamento dei servizi tecnici e amministrativi sul territorio (vedi la riduzione dei giorni di apertura dell’Ufficio Dogane, i ritardi nell’apertura del reparto di emodinamica, il ridimensionamento degli uffici giudiziari). In un territorio come l’Ogliastra penalizzato da uno spopolamento costante, non possono essere soltanto i numeri a dettare le regole. Così facendo si indeboliscono aree già sofferenti rafforzando un circolo vizioso che si autoalimenta, per cui al ridursi della popolazione si tagliano i servizi e ciò porta a cascata ulteriore impoverimento: le aziende e i cittadini privi di servizi primari si spostano verso aree più efficienti e con più servizi. Occorre invece invertire la tendenza per bloccare un fenomeno altrimenti irreversibile. Certo - prosegue Bornioli - le decisioni assunte nei giorni scorsi dalla Regione sono temporanee e sono state adottate in via sperimentale, a partire dai coefficienti di riempimento delle navi. Ci si dimentica però che la linea Genova-Olbia-Arbatax è affidata in regime di continuità territoriale, che tutela le rotte poco redditizie ma che si ritiene comunque di dover salvaguardare nell’interesse pubblico, per garantire il diritto alla mobilità di chi abita e fa impresa nei territori più periferici. Ci si dimentica anche che, per compensare i maggiori oneri derivanti dalle tratte meno remunerative, la Tirrenia riceva 56 milioni di euro all’anno di soldi pubblici solo per la continuità territoriale da e per la Sardegna. E se da un lato, gli interventi di razionalizzazione sono comprensibili e auspicabili, dall’altro è importante capire che questi non possono sempre andare a svantaggio degli stessi territori. Come auspicato più volte, sia dalla Regione sia dalla società  -conclude - la Convenzione va rivista nel senso di una maggiore tutela del servizio pubblico e nell’ottica di realizzare pienamente una reale continuità territoriale a beneficio dei territori più periferici e isolati". (CHARTABIANCA) red