- "Il piano energetico regionale è necessario e inderogabile". La Federazione provinciale Coldiretti Cagliari rilancia l’allarme "di arginare l’assalto alle terre sarde per trasformarle in impianti di solare termodinamico".
Da sempre in prima fila con i comitati che si stanno opponendo "alla costruzione indiscriminata di questo tipo di impianti calati dall’alto contro il volere degli agricoltori che oggi occupano quelle terre e delle popolazioni interessate (stiamo parlando dei Comuni di Gonnosfanadiga - Guspini, Villasor - Decimoputzu, Giave – Cossoine)" la Coldiretti chiede regole chiare e per bocca del presidente provinciale di Cagliari, Efisio Perra rivolge un appello al Consiglio regionale: “Rischiamo di perdere centinaia di ettari di terra ad alta vocazione agricola senza alcuna programmazione. Occorre un piano razionale che salvaguardi queste terre, indicando preventivamente quelle che possono essere destinate alla produzione del solare termodinamico piuttosto che del fotovoltaico ed eolico”.
“Magari – prosegue il direttore provinciale Vitangelo Tizzano – relegandoli in aree industriali dismesse e compromesse dal punto di vista ambientale, garantendo in questo modo la tutela delle aziende agricole costrette, complice la crisi, a cedere le proprie terre per pochi spiccioli e la promessa di posti di lavoro inesistenti o addirittura vedersele sottratte per esproprio”. “Stiamo parlando – spiegano Perra e Tizzano - di impianti di grandi dimensioni che non garantirebbero ricadute economiche proporzionali ma semplicemente comprometterebbero irreversibilmente dal punto di vista agricolo ed ambientale centinaia di ettari di terra”.
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