- Quello delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni è l’unico settore che abbia retto alla crisi che ha investito l’industria delle costruzioni in Sardegna: il merito è del “Piano Casa” che, cessato a novembre scorso, non è ancora stato sostituito con un altro provvedimento. Il disegno di legge 130, che detta regole di buon senso per il comparto dell'edilizia, giace ancora in Consiglio regionale in attesa di vedere la luce.
Nonostante le costruzioni si confermino strategiche per l’economia dell’isola, con un numero di occupati che costituiscono il 45,6% degli addetti dell’industria e l’8,4% dei lavoratori operanti nell’insieme di tutti i settori economici, le lungaggini della politica ne bloccano lo sviluppo.
Sono alcuni dei dati che emergono dal VII “Rapporto delle Costruzioni in Sardegna” che verrà illustrato nel corso di una conferenza stampa martedì 17 febbraio a Cagliari alle ore nella sede dell’Ance Sardegna, in via Fleming 2/A (primo piano).
Parteciperanno all’incontro con i giornalisti, Maurizio de Pascale presidente di Ance Sardegna e i rappresentanti del Centro studi dell’Ance, Giovanna Altieri e Romain Bocognani, che hanno curato il focus. Durante l’incontro verranno analizzati nel dettaglio anche gli effetti della crisi sul settore costruzioni, il credito, i ritardi nei pagamenti, il mercato immobiliare, le risorse per infrastrutture con le opportunità di sviluppo e di crescita per la Sardegna che possono derivare dai fondi strutturali europei e dal Fondo Sviluppo e Coesione.