- Un’interrogazione a risposta in Commissione sulla questione relativa a Terna, ossia al progetto di ristrutturazione della rete elettrica nazionale dove è prevista la chiusura del Centro di controllo di Quartucciu che oggi governa e mantiene in equilibrio l’intera rete elettrica isolana di Alta tensione. L'hanno presentata al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, i deputati del Pd Emanuele Cani (primo firmatario), Marco Meloni, Francesco Sanna, Romina Mura, Giovanna Sanna e Siro Marrocu.
I parlamentari sardi sottolineano che "Terna ha deciso che la rete sarda sarà governata dal Piemonte (insieme all’intera rete del nord ovest d’Italia) prevedendo lo spostamento a Torino del citato Centro di controllo della rete di Alta tensione; il Centro di controllo di Cagliari, che attualmente impiega 23 lavoratori altamente specializzati, è strategico per la risoluzione delle problematiche della rete elettrica insulare anche alla luce della particolarità della stessa, in quanto è lì che arrivano tutti i dati relativi a guasti e malfunzionamenti delle centrali sarde ed è da lì che partono gli interventi necessari; i tecnici del centro di controllo studiano la sicurezza elettrica della rete sarda, collaborano alla predisposizione dei piani di difesa, dei piani di riaccensione in caso di blackout":
"Una ulteriore peculiarità del Centro di Quartucciu - proseguono - è data dall’interazione con la Protezione Civile per la gestione della rete elettrica in caso di incendio sul territorio, attività che necessita di comunicazioni chiare e rapide per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza con l’apertura, la chiusura o lo spostamento di interconnessioni da una linea elettrica all’altra, e che quindi presuppone una profonda conoscenza sia del territorio che delle infrastrutture esistenti.
Secondo i firmatari "la decisione di Terna di accorpare le sale controllo sembra in contrasto con il rapporto della commissione di indagine Black-out del sistema elettrico italiano del 28 settembre 2003, e benché venga giustificata da una possibile innovazione tecnologica, sembra conseguire solo obiettivi di mera riduzione dei costi e del personale attraverso la chiusura di sedi, invece di rafforzare in Sardegna la struttura 'Anti Black-Out' come dichiarato dall’Azienda stessa. Per questo motivo - concludono i deputati del Pd - è necessario capire se il ministro sia a conoscenza di quanto sta avvenendo e di conoscere quali iniziative intenda porre in atto per arrivare a una soluzione che non penalizzi la Sardegna in termini di sicurezza e equilibrio della rete elettrica, di efficienza e stabilità della fornitura della stessa e di salvaguardia dell’occupazione e delle competenze esistenti".