- Tre firme contro la riforma costituzionale e l’Italicum. Parte ufficialmente in Sardegna la campagna referendaria dei Comitati per il No decisi a contrastare in ogni modo le modifiche della Costituzione recentemente approvate dal Parlamento. I rappresentanti dei Comitati, insieme al consigliere regionale dei Comunisti Italiani Fabrizio Anedda, hanno illustrato alla stampa le iniziative in vista dei referendum in programma il prossimo autunno.
IL COMITATO. «La riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi e approvata dal Parlamento dissolve l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza – sostiene il Comitato per il No – è inaccettabile nel metodo e nel merito, ancora di più in rapporto alla legge elettorale già approvata».
Secondo Andrea Pubusa, giurista ed ex consigliere regionale, il testo approvato dal Parlamento non è una revisione costituzionale ma uno stravolgimento della Carta fondamentale della Repubblica. «Le modifiche costituzionali vengono di solito approvate per emendamenti come avvenuto negli Stati Uniti – ha detto Pubusa – non si può rispondere con un semplice sì o no a una proposta che prevede la riscrittura di 47 articoli su 139, serve una larga condivisione».
Critico anche il giudizio sulla proposta di modifica del Senato: «Non è vero che verrà abolito – ha rimarcato Pubusa – non sarà più elettivo, sarà composto da consiglieri regionali e amministratori locali ma non ci sarà nessuna semplificazione. Il nuovo Senato avrà voce in capitolo sui processi legislativi, addirittura si prevedono 10 procedure diverse a seconda della materia trattata: ciò che ne verrà fuori sarà un guazzabuglio. I costi, poi, non saranno abbattuti. Per ridurre le spese si sarebbe ottenuto un risultato più soddisfacente con la riduzione del numero dei parlamentari».
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