(CHARTABIANCA) - Cagliari, 20 nov 2020 - Sergio Cardia è stato confermato alla presidenza di Agci Sardegna sino al congresso nazionale di dicembre. Lo ha deciso all’unanimità la decima assemblea regionale dell'associazione che si è tenuta stamattina in modalità videoconferenza a causa delle misure di contenimento della pandemia Covid-19. Il presidente uscente era all’ultimo mandato ma l’assemblea ha deciso di riconfermarlo in vista dell’appuntamento del 9-10 dicembre, quando l’Agci nazionale sarà chiamata a eleggere i nuovi vertici. Proprio Cardia, anche rappresentante nazionale dell'associazione, potrà dunque partecipare da numero uno dell’Agci Sardegna al congresso di dicembre e chiudere così il suo lungo percorso alla guida dell’associazione regionale. L'Agci Sardegna eleggerà un nuovo presidente dopo le elezioni nazionali.
"Vogliamo contribuire in modo attivo non solo alle risposte emergenziali dettate da Covid 19 – ha detto Cardia nel suo intervento - ma essere soggetto attivo e protagonista dell’elaborazione di un nuovo modello di sviluppo per Italia e per la nostra Sardegna. Un nuovo modello che superi ritardi storici su infrastrutture e piano energetico, su riorganizzazione del sistema regione e delle agenzie regionali, su trasporti e piano energetico. Ma soprattutto efficienza della macchina amministrativa e burocrazia che agisca sulla semplificazione delle leggi partendo dalla consapevolezza che niente potrà essere come prima”.
GLI ELETTI. Al fianco di Cardia la nuova presidenza regionale è composta da Giovanni Loi, vicepresidente regionale, Maria Grazia Peis, Pablo Cuccu, Milva Nieddu, Michele Fiori, Rosina Niola, Gianni Pintus e Stefania Pistidda. "Una presidenza con un’ampia partecipazione al femminile", sottolinea Cardia.
I componenti del nuovo Consiglio generale di Agci Sardegna, eletti dal congresso per il prossimo triennio sono: Giovanni Loi, Cesare Pintus, Maria Eva Loi, Pablo Cuccu, Milva Nieddu, Susanna Mura, Marco Pau, Gianni Loddo, Maria Grazia Piscedda, Carlo Matzeu, Veronica Fara, Augusto Mantega, Pier Andrea Costa, Maria Grazia Peis, Roberta Zaru, Piero Diana, Angelo Crasta, Rosina Niola, Antonio Noli, Sergio Sulas, Michelle Kramer, Antonio Ruzzu, Stefania Pistidda, Gianfranco Panai e Gianni Pintus. Il revisore unico è Daniele Mascia.
A partecipare al congresso nazionale di Agci del 9-10 dicembre prossimi, come delegazione Sardegna, oltre al presidente Cardia ci saranno: per Cagliari Giovanni Loi, Maria Grazia Peis e Milva Nieddu; per la Gallura e Nuoro: Michele Fiori e Rosina Niola; per Sassari: Gianni Pintus e Stefania Pistidda.
Il congresso regionale di Agci ha anche nominato i delegati che parteciperanno ai congressi nazionali per i vari settori di competenza. Per il comparto Solidarietà saranno Maria Grazia Peis, Pier Andrea Costa e Rosina Niola; per Agci Cultura saranno Michelle Kramers e Susanna Mula; per Agrital saranno Giovanni Loi e Gianni Pintus (supplente Gigi Pisu); Lavoro e Servizi sarà Piero Diana; Consumo sarà Carlo Matzeu.
AGCI IN CIFRE. Oggi Agci Sardegna associa 380 cooperative con 7.000 lavoratori soci-dipendenti e raggruppa un fatturato di 239 milioni di euro con progettualità e proposte su tutti i temi della socialità e dell’economia sarda, alle quali si affianca un Ente di Formazione accreditato, due centri contabili e lo sportello regionale imprese oltre al neo costituito Consorzio Sistema Culturale Sardegna.
"UN NUOVO INIZIO PER LE IMPRESE". Secondo Cardia “è necessario creare le condizioni perché le imprese arrivino a vedere il nuovo inizio, non ritrovarsi cariche di debiti e senza capitali - dice - perché gli interventi attuali, anche se in parte apprezzabili, stanno spostando le scadenze fiscali e finanziando, anche se a tasso zero, il debito delle aziende. Domani le imposte vanno pagate e i debiti restituiti con i ricavi del prossimo anno, che dovranno fare fronte anche agli oneri correnti. Ci saranno mesi che bisognerà pagare il doppio della fiscalità con dentro un anno o quasi di mancate produzioni - spiega - lo spostamento ulteriore del divieto di licenziare a marzo pone interrogativi pesanti sulla tenuta dell’occupazione dopo questa scadenza. Ecco perché è necessario mettere in campo altri interventi che azzerino o riducano significativamente tassazioni e oneri previdenziali per i lavoratori, integrati da contributi a fondo perduto per salvaguardare gli equilibri finanziari delle aziende, che non siano indiscriminati e a pioggia. Occorre ripensare gli interventi emergenziali spostando le risorse dall’assistenzialismo e dai contributi a spese non indispensabili, a tagli robusti dell’Irpef e degli oneri previdenziali, sgravi totali pluriennali per le nuove assunzioni, per aumentare la base produttiva, creando lavoro e nuova occupazione indispensabili per sostenere lo sviluppo dell’intero sistema".
SCHIAVONE (AGCI NAZIONALE). "L’anima dei nostri congressi di quest’anno – ha detto Giovanni Schiavone, presidente nazionale Agci - deve essere quella del cambiamento che deve essere sostenuto da un piano di rafforzamento delle cooperative, di rilancio del movimento, di sostegno alle attività per il settore cooperativistico. Questa è una condizione cruciale per la ripresa e si avrà se riusciremo a sostenere le cooperative e i nostri territori”. Schiavone pone come tema centrale quello del rinnovamento. “Dovremo sostenere i giovani cooperatori e puntare sul ricambio generazionale e dirigenziale - dice - è fondamentale per creare la linfa vitale necessaria alla nostra organizzazione ed essere sempre aperti a nuove idee.
Dovremo mettere insieme gli strumenti finanziari di Cooperfidi, di General Fond, delle banche cooperative e del sistema del credito locale - sottolinea Schiavone - perché si determini un sistema di credito e finanza realmente capace di sostenere il progetto strategico del sistema cooperativistico e territoriale. L’alleanza generale delle cooperative dovrà essere in grado di creare un terreno fertile di idee e buoni propositi - conclude Schiavone - i fondi europei rappresentano un’opportunità da cogliere fino in fondo e l’Agci dovrà avere un ruolo di assistenza, affiancamento alle cooperative e ai suoi associati per far crescere le professionalità che stanno nei territori".
ASSESSORE ZEDDA. "Le cooperative sono sempre vicine alla parte della popolazione più in difficoltà, nel sociale in particolare, ma anche a quella parte economica fattiva che ottiene risultati e produce. Un tessuto sociale valoroso tra i più intensi della nostra economia perché un Paese come il nostro si basa sulle piccole e micro imprese e proprio la costituzione societaria più forte è quella delle cooperative” ha detto Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro e vicepresidente della Regione. Secondo Zedda, che si è unita a tutti i presenti nel ricordo di Roberto Savarino, presidente di Confcooperative Cagliari, recentemente scomparso a causa del Covid, “oggi più che mai dobbiamo legare lo sviluppo pragmatico al momento storico che stiamo vivendo ma anche alle opportunità normative e agli strumenti che possono essere messi in campo”.
LE RICHIESTE Tra le richieste lanciate da Agci alle istituzioni c’è quella del settore agricolo dove “serve riportare le agenzie dentro l’assessorato dell’agricoltura - dice Cardia - non è tollerabile il contrasto tra chi fa i bandi e chi li gestisce. Un rimbalzo di responsabilità senza mai un responsabile”. Inoltre sul tema appalti “nel ricorso alla Centrale unica per gli acquisti, Cat Sardegna, e al Consip, per la gestione degli appalti, devono trovare riscontro la dimensione delle imprese sarde, cooperazione compresa, formata al 90% da micro e piccole imprese – sostiene Cardia - queste devono essere messe nelle condizioni di partecipare a tutti gli appalti e non già escluse per soglie di fatturato inaccessibili, spesso anche con raggruppamenti d’imprese. Il sistema delle autonomie locali, la Regione e le sue articolazioni, dalla sanità alle agenzie regionali, devono esprimere una volontà politica e, scelta legittima, di determinare soglie di appalti che garantiscano l’accesso alle imprese sarde”, sottolinea. Tra gli altri esempi di interventi, Cardia richiama “la necessità di ripensare una politica regionale sulla forestazione, ormai ferma da anni, e sull’utilizzo di questa risorsa che, con il patrimonio delle terre pubbliche abbandonate, possono rappresentare una risposta positiva al fenomeno della disoccupazione giovanile e di contrasto alla desertificazione e all’erosione del suolo, a sviluppare una politica ambientale responsabile e sostenibile.
Tra i tanti, sono intervenuti al dibattito coordinato da Giovanni Loi, Ignazio Angioni (presidente di CoopFin), Francesco Sanna (presidente di Fidicoop Sardegna), Claudio Atzori (presidente di Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente di Confcooperative Sardegna), Gianni Pintus (Agci Sassari) e Piero Comandini, componente della Commissione Lavoro in Consiglio regionale. (CHARTABIANCA)