- Arrivano buone notizie per gli allevatori bovini della Sardegna dall’ultima riunione di ieri tra l’assessorato dell’Agricoltura e il ministero. È arrivato l’ok alla possibilità di movimentare senza restrizioni il bestiame dalla Gallura (quasi tutta) mentre per le altre zone della Sardegna restano alcune limitazioni, più o meno stringenti. In base alle decisioni assunte nel corso dell’incontro, le restrizioni arrivano entro il raggio dei 150 chilometri dai focolai, emersi nel Sud Sardegna. Da qui l’esclusione della Gallura che non ha rilevato comunque nessun contagio e quindi è l’area più libera a movimentare da subito.
LE ZONE. Per quanto riguarda le altre zone è stato previsto che per le zone delle province di Sassari, Lanusei e Nuoro, per i prossimi 15 giorni si potranno movimentare i capi ma solo in presenza dell'esame Pcr. In questo caso la movimentazione è concessa verso il continente. Resta invece la chiusura, sempre per 15 giorni, per quanto riguarda le zone inserite nelle aree delle province di Oristano, Medio Campidano e Cagliari.
MONITORAGGIO. Contestualmente è partita una azione di monitoraggio. La Regione, infatti ha trasmesso alle Asl la richiesta di una serie di attività di controllo da fare in queste due settimane, che dovrebbero dimostrare che il virus non si è mosso dalle aree focolaio. Una volta terminati gli accertamenti, se si riuscirà a dimostrare che il virus non si è propagato nelle varie zone dell’isola, fra 15 giorni ci sarà il nuovo incontro col ministero per concordare l’eventuale sblocco per le province di Oristano, Nuoro, Lanusei e la parte restante di Sassari e permettere la movimentazione dei capi con Pcr a tabella (ovvero tenendo conto di una percentuale dei bovini da movimentare).
COSTI. Ancora da attendere per capire cosa accadrà sui costi della Pcr. Nella riunione di ieri, infatti, non si è parlato di questo tema che potrebbe essere affrontato al prossimo incontro. Al momento ci sarebbero al vaglio due possibilità, quella sul siero tipo 3, che probabilmente potrebbe restare a carico dell’allevatore, mentre per la Per sulla malattia del cervo, essendo non endemica e quindi nuova, ci potrebbe essere la richiesta al ministero di mettere a disposizione un fondo per sostenere gli allevatori.