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Lunedì 28 aprile 2025 - 11:48

BOSA, IL BED AND BREAKFAST DOVE SI PAGA COL BARATTO (UNIONE SARDA)

Bosa, 16 gen 2010 (L'Unione Sarda) - Un altro mondo è possibile. Dove rientri a casa calpestando, nell'atrio, una ghiaia sottile da fiume. Dove è il bagno è nascosto da una quinta che sembra un casotto, legno di mare levigato da salsedine e sabbia. Dove prenoti una stanza in un bed & breakfast e scopri che, nottetempo, hanno aggiunto una terza b . Cioé baratto, scambio di beni (anche immateriali, s'intende) fra soggetti interessati in cui non si muove un centesimo. Dormire gratis, a cinquanta passi dal Temo, mettendo in campo solo fiducia reciproca. Camera romantica contro marmellate fatte in casa, una guida turistica personalizzata su Berlino, la zanzariera del salotto costruita come si deve. È finita che in un anno sono stati intervistati da Costanzo e da Il sole 24 ore , ha dedicato loro un servizio il Tg1: «Roba da pazzi».
CHI SONO Ilaria e Alfredo Meschi, 41 e 38 anni, livornesi, non stanno esattamente nei canoni del sognatore consapevole e giramondo, il cliché dello sfigatello ecosensibile non gli si attaglia, men che meno quello del reduce. Belli, alti, sportivi, in forma, gente di buone letture, storie di teatro alle spalle, vite piene. Cool senza saperlo, pienamente nello spirito del tempo senza finte. Due artisti. Insieme realizzano pesci di materiali pescati in mare, ferri, legni, plastica, reti maltrattate dalle correnti, e argilla cotta in forno e dipinta con vernice atossiche che arrivano dal Sud Africa. Hanno appena concluso una mostra in Toscana: «È andata bene, abbiamo venduto tutto, sculture, installazioni, tele. Quattrini, certo. Con gli amici è andata diversamente: come si fa a chiedere soldi a un amico? Ci siamo accordati sul bussolotto, metti i quattrini qui dentro, quelli che vuoi e che puoi». Il figlio, Elia, ha otto anni e va alle elementari. Un bambino privilegiato: destinatario di lezioni individuali di ukulele (una sorta di chitarrina hawaiana) corrispettivo di un week end ferragostano di vacanza.
LA PARENTESI FINDHORN «Come siamo finiti a Bosa due anni fa? Senza un motivo. Un amico che ha comprato casa a Seneghe ci aveva suggerito la Sardegna, e siamo partiti, senza una meta precisa. Vediamo, ci siamo detti». La vita si accorda anche così, srotolando il filo delle scelte senza vedere troppo oltre le curve. «Le condizioni erano un posto a dimensione umana, la vicinanza al mare, l'integrità ecologica». Alle spalle avevano belle esperienze, studi. Un circolo dove cucinavano e vendevano cibi biologici a Livorno: «Prezzi ridicoli, e si poteva fare tranquillamente senza rimetterci». Poi la vita in una comune ecosostenibile in Italia. Lui attore, teatro dell'oppresso, il primo lavoro con uno stipendio. Infine il sogno di certe vite placide e raminghe: il trasferimento a Findhorn, coste della Scozia fra Inverness e Aberdeen. Un posto mitico per chi aspira a quel tipo di migliore dei mondi possibile : comunità dove l'inquinamento è peccato capitale, i quattrini un male necessario, l'etica del gruppo caratteristiche su cui non si tratta, gli spazi collettivi. Autosostentamento, ecologia, responsabilità. Anche le visite mediche a offerta libera. E freddo, gelo per 365 giorni l'anno. «Ecco le foto di Ferragosto, la cuffia di lana in testa. Era un posto meraviglioso ma impossibile per noi».
DESTINAZIONE PLANARGIA Dopo due anni, con bagagli essenziali, si riparte. Bosa, dunque. «Abbiamo visto questo centro storico meraviglioso e disabitato, un posto un po' fatiscente ma pieno di fascino. Le case costavano poco, con quello che abbiamo speso in Toscana avremmo comprato un buco». Una casa a torre su quattro piani, due stanze per piano. «Ci avanzava una camera, le nostre case sono sempre state porti di mare e abbiamo deciso subito che avremmo fatto accoglienza». Quello che oggi fanno centinaia di persone, ma in modo diverso. Niente profitti, nessun guadagno. Ospitalità, appunto. «Oggi è tanto di moda il couchsurfing, quella rete di divani letto offerti gratis a viaggiatori squattrinati. Ma fasce importanti di pubblico sono escluse: uno studente universitario dorme anche su un tappeto, una coppia di pensionati no». Varano il b&b&b . L'alfabetizzazione informatica non è brillante e quindi su Internet costruiscono solo un blog («era la cosa più elementare, tre mosse e via, carichi testi, foto»), Villa villa colle , omaggio a Pippi Calzelunghe. Nessuna concorrenza con i b&b: «La categoria può trarre in inganno. Quest'attività si può fare egregiamente per mettere qualcosa in più sul tuo reddito. Ma abbiamo già il necessario della nostra professione di artisti e artigiani. Se non ti puoi comprare il pane sei misero, a noi non manca niente».
IL BATTESIMO Basta un post su Internet ed arriva il primo cliente. È un parquettista di Brescia (che, per inciso, in questi giorni ha avviato su Internet un baratto posa del parquet in cambio di vacanze ), costruisce una zanzariera. Arriva Roberta, cantante jazz di Roma e propone un corso di espressione vocale sulla terrazza (che viene aperta, manco a dirlo gratis, alla cittadinanza). Un diluvio: piovono creme e coperte, cd e marmellate, film in dvd e libri con carta fatta a mano. Anche il sito ufficiale dei b&b italiani vara a novembre la settimana del baratto e li cita come ispiratori. «Per mail, o per telefono, diamo una vaga indicazione. In realtà il baratto è un facilitatore dell'incontro. Tanti si sentirebbero in soggezione a non ricambiare e ciascuno ha un talento che considera prezioso. Sai raccontare bene le storie? Perfetto, vieni a Bosa». Il primo anno passa senza che ci sia un buco libero, da aprile a ottobre, non una nota stonata. «Un giorno hanno bussato due tedeschi, combinazione la stanza era vuota.Per sdebitarsi hanno passato la notte a disegnare per noi una guida di Berlino, luoghi, punti d'incontro, suggerimenti, una meraviglia». Lui prepara i biscotti per colazione, lei tisane.
«Sei tu che scegli i luoghi ma anche loro che ti scelgono». Appena arrivati, il segno del destino. Lei aveva offerto una torta ai dirimpettai, in cambio era arrivato un porcetto. Su bighinau , il vicinato. Praticamente un baratto gentile. Alla bosana.

DAL NOSTRO INVIATO LORENZO PAOLINI