Roma, 30 gen 2010 (CHB) - "Per difendere il diritto della stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori di mantenere i propri territori liberi dagli organismi geneticamente modificati (Ogm), se si dovesse rendere necessario, avvieremo referendum e faremo esprimere il voto degli agricoltori, come previsto dalla raccomandazione comunitaria in materia di coesistenza degli Ogm con le altre coltivazioni". E' quanto ha affermato Sergio Marini, presidente della Coldiretti, nel commentare la decisione del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso.
Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale COLDIRETTI-SWG "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione", il 72 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.
"Una agricoltura moderna che vuole rispondere alle domande dei consumatori deve fare - ha sottolineato Marini - scelte coerenti con i bisogni di sicurezza alimentare e ambientale nel rispetto del principio della precauzione, per non iniziare a percorrere strade senza ritorno. La scelta di non utilizzare OGM non è quindi il frutto di un approccio ideologico, ma - ha concluso Marini - riguarda una precisa posizione economica per il futuro di una agricoltura che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori. In questo contesto, è fin troppo evidente che il modello produttivo cui appare orientato l'impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) sia il grande nemico della tipicità e della biodiversità e il grande alleato dell'omologazione". (chartabianca, 14:21)