Roma, 17 feb 2010 (CHB) - Il CIV, Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'IPSEMA, l'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, nel novembre del 2009 ha invitato, attraverso un atto di indirizzo rivolto agli Organi di gestione dell'Ente, a valutare gli effetti amministrativi ed economici derivanti dalla estensione della copertura assicurativa ordinaria contro gli infortuni, ricomprendendo in essa anche gli atti di pirateria. Nello stesso momento ha richiesto anche il parere del ministero del Lavoro sulla copertura del rischio assicurativo.
"Siamo soddisfatti - ha dichiarato il presidente del CIV, Giovanni Guerisoli - della conferma che il ministero del Lavoro ha fornito circa l'impostazione che il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ha dato alla questione della tutela dei marittimi in caso di infortunio sul lavoro derivante da atti di pirateria". "I lavoratori - per Guerisoli - vanno tutelati sempre e comunque in qualunque situazione si dovessero trovare, a maggior ragione quando il rischio per l'incolumità personale diventa così alto come quando si è in presenza di assalti armati alle navi mercantili in transito in particolari zone".
Il principio base a cui si fa riferimento è quello secondo il quale per la configurazione dell'occasione di lavoro (DPR n. 1124/1956 e sentenza della Suprema Corte n. 13599 del 11.06.2009) non è sufficiente che sussista la causa violenta e che tale causa abbia coinvolto l'assicurato nel luogo ove egli svolge le sue mansioni, ma è necessario che tale causa sia connessa all'attività lavorativa, nel senso cioè che inerisca a tale attività e sia almeno occasionata dal suo esercizio: tale fattispecie è propria degli eventi collegati agli atti di pirateria.
Il ministero del Lavoro fa riferimento, inoltre, anche alla possibilità che possano sussistere accanto all'ordinaria assicurazione obbligatoria anche forme di rischio che, per la loro incidenza in termini di intensità, gravità e frequenza, possono richiedere una disciplina differenziata. A tal fine il CIV dell'IPSEMA invita gli Organi di gestione, anche alla luce del citato parere ministeriale, ad adottare le opportune azioni gestionali volte a garantire l'estensione, a vantaggio di tutti i lavoratori marittimi, della tutela contro il rischio infortunistico derivante dagli atti pirateschi, valutando successivamente, sulla base di dati statistici, eventuali maggiorazioni contributive. (chartabianca 08:57)